26/12/11

Recensione: Ponyo sulla scogliera e Tokyo Godfathers

Alla vigilia di Natale mi sono con grande gioia concessa la prima giornata completamente lontana dai libri.

Tokyo Godfathers
Ho iniziato, seguendo il consiglio di Acalia, con Tokyo Godfathers del compianto Satoshi Kon. Rispetto ad altri suoi lavori, che prediligevano un contesto onirico, qui ci troviamo in una Tokyo incredibilmente realistica (grazie all'altissimo livello dei disegni) tra personaggi con psicologie complesse e ben giustificate dalle vicende che hanno segnato le loro vite.
I tre senzatetto Hana, Gin e Miyuki trovano una neonata abbandonata la notte di Natale e si impegnano per rintracciare i suoi genitori. Durante le ricerche verranno alla luce le ragioni per cui i tre si trovano a vivere per strada.
Oltre che da una trama avvincente e solida, il film è retto dal tema del rapporto spesso difficile tra genitori e figli, della separazione che porta dolore ad entrambe le parti.



Ponyo
Il secondo film della giornata è stato Ponyo sulla scogliera del maestro Hayao Miyazaki. Il film narra la vicenda della dolcissima pesciolina Ponyo che, sfuggita al controllo dell'apprensivo padre-mago, conosce un bambino di nome Sosuke e decide di voler diventare umana per rimanere accanto a lui. La storia è semplice e senza fronzoli, ma la forza del film sta nel rapporto puro che nasce tra i due piccoli protagonisti, che nonostante le avversità non sono per nulla intenzionati a farsi separare. Ad una prima visione sono stata un po' delusa dalla mancanza dell'impianto narrativo complesso che si trova nei lavori dello Studio Ghibli pensati per gli adulti (Nausicaa della valle del vento, Principessa Mononoke) e da un finale a mio parere troppo rapido e indolore. Rivedendolo senza più queste aspettative, però, ho colto l'essenza di un lavoro nato per farsi comprendere da tutti, in primo luogo dai bambini. La vera magia non è quella della piccola Ponyo, che cura l'amichetto leccando la sua ferita, ma quella che potenzialmente sta nel cuore di ognuno di noi: l'accettazione senza riserve dell'altro, per quanto diverso o "strano" possa apparire. È questo, alla fine, che libera Ponyo dai suoi vincoli e le dona la possibilità di vivere la vita a modo suo.
Ciliegina sulla torta è come sempre l'animazione stupefacente dello Studio Ghibli. In questo caso lo stesso Miyazaki ha deciso di realizzare interamente il film senza l'aiuto della grafica computerizzata; i disegni sono fatti tutti a mano con la tecnica dell'acquerello, perfetta nella resa dell'acqua, tra tutti l'elemento più presente in questo lavoro. Il risultato è tutto colori accesi e vivi, ideale per accogliere personaggi altrettanto pieni di energia.

7 commenti:

  1. Visti tutti e due al cinema. Il primo è tra i miei preferiti, lo adoro proprio.
    Ponyo è bellissimo, ma il finale mi ha lasciata perplessa...Però: fantastica la mamma (quando guida la macchina, troppo forte) e i messaggi dal faro per comunicare col papà (mi commuovo)

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  2. Io ho ririririvisto Tokyo Godfathers ieri.. lo vedo ogni anno in questo periodo! :)

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  3. @ Ciccola: anche secondo me il punto debole di Ponyo è il finale, ma è pieno di tante cose così dolci che si perdona qualche pecca.

    @ Nyu: ottima tradizione natalizia!

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  4. Tokyo godfathers è sulla mia immensa lista dei film da vedere! Invece Ponyo l'ho visto e mi è piaciuto un sacco!

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  5. @ Piperita Patty: Tokyo godfathers merita veramente, e Ponyo è super kawaii!

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  6. Tokyo Godfather è veramente un capolavoro, dopo averlo visto ho deciso di recuperare (tempi tecnici permettendo) il resto della filmografia di Satoshi Kon.

    Ponyo invece non mi ha mai attirato molto, sarà l'aria molto infantile che ha, ma per ora non l'ho ancora visto (prima o poi toccherà comunque anche a lui) ^^

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  7. Ponyo è effettivamente un film per bambini al 100%, ma trovo che sia proprio quello il suo bello. Poi visivamente è spettacolare.

    Tokyo Godfathers mi ha stupita, anzi a proposito, grazie per averlo segnalato!

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